Intorno alla nostra Casa Editrice spiccano tanti volti di artisti che amano l’arte e tutte le sue forme. Una tra queste, che oggi vi presentiamo, è Nina Melan.
Nina Melan ha illustrato:
A che età è nata la tua passione per il disegno? Come ti sei avvicinata al mondo dell’illustrazione?
Ricordo che già all’asilo trascorrevo ore e ore a disegnare. Mentre la mia matita si muoveva, la mia mente viaggiava nei mondi che si andavano componendo sul foglio. Fino a metà del liceo, ogni momento libero era un buon momento per disegnare. Poi gli studi e vari altri interessi si sono fatti sempre più impegnativi e ho riposto la matita nel cassetto per un po’. Dopo qualche anno di lavoro come restauratrice, mi sono resa conto che non mi poteva bastare prendermi cura dell’arte altrui, che io stessa avevo un urgente bisogno di creare e, così, ho ripreso finalmente in mano la matita. Disegnavo e dipingevo di notte e nei fine settimana. E fu solo quando divenni madre e decisi di non fare più il faticoso e, talvolta, pericoloso lavoro di restauratrice, che cominciai a pensare di trasformare questa mia passione in un lavoro.
Qual è la tecnica che usi per le tue tavole? E come sei arrivata a questa scelta artistica?
Mi piace sperimentare, ma direi che la tecnica che mi contraddistingue maggiormente è quella mista: penne colorate e grafite. Non avendo fatto né liceo artistico né accademia di belle arti, non ho grandi competenze tecniche e questo mi ha permesso di pasticciare liberamente fino a quando ho messo a punto questo mio particolare modo di lavorare.
Descrivi il luogo in cui sei solita lavorare e quali sono i tuoi strumenti.
Lavoro nella mia piccola casetta nel centro del mercato del Capo, spesso sul terrazzo circondata dai tetti di Palermo e dai profumi delle stagioni. Oltre alle penne colorate e la grafite, amo molto gli acquerelli.
Da dove trai ispirazione per creare i tuoi lavori?
Cerco ispirazione in ciò che amo di più: la natura, il cibo, il mercato, la città e la Sicilia.
Ti senti soddisfatta del risultato o stai sperimentando nuovi linguaggi?
Se trovassi il tempo e spazio mi piacerebbe riprendere in mano la tecnica del collage, mio antico amore.
Quali sono i tuoi desideri e progetti per il futuro?
Il mio più grande desiderio sarebbe, come ho fatto con Botanica Fantastica, mettermi talvolta dall’altra parte del foglio e scrivere.
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