NUNZIA LO PRESTI E L’INCONTRO CON GLI ALBI ILLUSTRATI

Da bambina a una carriera nel giornalismo culturale: Nunzia Lo Presti, scrittrice di “Una volta per sbaglio” e Andrea così com’è” ci guida attraverso il suo mondo creativo, dove la passione per le parole ha segnato ogni fase della sua carriera.

A che età è nata la tua passione per la scrittura? Come ti sei avvicinata al mondo degli albi illustrati?

Da bambina la scrittura, anche a scuola, era il mio campo della fantasia e mi piace pensare di aver continuato a coltivarlo pure da grande. La passione per le parole mi ha spinta a studiare giornalismo e a lavorare per diversi anni in quel settore. Mi sono occupata di giornalismo culturale, soprattutto di teatro e di uffici stampa. Il mondo degli albi illustrati arriva più avanti, da adulta. Mi ci accosto come se fossero dei piccoli gioielli poetici.

Quali sono i tuoi scrittori di riferimento o stili narrativi?

Da quando c’è mia figlia, che adesso ha 10 mesi, ho cercato di ritrovare nella mia memoria gli albi illustrati di quando ero bambina io. Uno su tutti, il Cane Spot e anche un’edizione illustrata dell’Odissea di grande formato. Ultimamente sto frugando fra i classici della letteratura inglese per ragazzi.

Descrivi com’è il luogo in cui di solito lavori?

Non è tanto importante il luogo, quanto le condizioni. Non ho uno studio, scrivo a casa, al pc. Se sono in giro, scrivo a mano, su fogli volanti che poi metto in un quaderno con un elastico. Mi basta una scrivania piccola e vuota, forse per questo le cose che mi piacciono di più le ho scritte mentre mi trovavo sul treno, generalmente il regionale che percorre la tratta da Messina a Palermo, e che notoriamente ci sta ancora un bel po’.

Ispirazione o metodo? Parla del tuo punto di vista narrativo.

Mi piace preparare le cose affinché l’ispirazione possa affiorare. Una scrivania vuota appena pulita, una parete bianca di fronte, e una penna che deve scrivere bene, anche se poi scrivo al pc. C’è sempre un appunto, uno scarabocchio, che si fa a mano. Una sorta di scaramanzia insomma, soprattutto se ho del tempo a disposizione.

Ti senti soddisfatta del risultato o stai sperimentando nuovi linguaggi?

Cerco sempre di fare qualcosa che mi aderisca nel momento presente, così da fare pace con eventuali insoddisfazioni future. E poi, alla fine del lavoro, ho trovato il mio compromesso nel “dimenticare il risultato”. Penso già alla storia nuova che deve ancora arrivare.

Quali sono i tuoi desideri e progetti per il futuro?

Uno spettacolo per bambini al Museo internazionale delle Marionette in primavera, una nuova storia nel cassetto e … un sacco di desideri, devo solo organizzarmi per capire su quali cominciare a lavorare, il tempo non basta mai. O forse è solo un fatto di disciplina, come nella scrittura.

Foto di Nunzia Lo Presti.

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