Memorie di un genovese

Mi capitò in un fine settimana del mese di Dicembre dell’anno 2017. Mi ritrovai ad una fiera del libro o forse dell’artigianato, non ricordo bene. Fiere, nomi e date non sono il mio forte. Piccoli editori. Erano tutti piccoli editori. In tavoli tutti uguali mostravano libri tutti diversi. Nel tavolo più piccolo dell’angolo peggio illuminato trovai ideestortepaper, collettivo di penne e matite storte. Mi piacquero le illustrazioni dei loro libri. Poi scoprii invece, che si trattava di quaderni. Le storie brevissime si trovavano nella seconda e nella terza di copertina. Da qualche parte c’era scritto “favole e storie brevi per lettori pigri”. Le lessi tutte. Erano dieci, come i dodici apostoli dopo la morte di Giuda e la fuga di Pietro. Non so se Pietro fuggì veramente, ma serviva per far procedere la storia. Tre minuti per racconto. Mezz’ora di sane e sghembe letture. Mi colpì la diversità delle cifre stilistiche (oggi si dice così). Tante perle tenute da un filo sottilissimo. A quel filo diedi un nome. Malinconia. Era un collettivo malinconico, ironico e colorato. Pieno di contrasti. Gli stessi contrasti che probabilmente avevano acceso il furore della scrittura e dell’illustrazione. Fu una delle mezze ore più interessanti dei miei ultimi 10 anni. Non so quanti di voi scandiscano il tempo in mezze ore. Ma vi garantisco che quella mezz’ora non è più andata via dalla mia memoria. Da buon genovese non acquistai nessun quaderno. Oggi undici dicembre 2027 ho ritrovato la foto che mi ha spinto a scrivere questa breve memoria per lettori pigri.

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